L’area Robotics della Maker Faire Rome 2018 viene curata per il secondo anno consecutivo dal professor Bruno Siciliano, docente di automatica all’Università Federico II di Napoli, ed è il paradigma di un interesse crescente verso l’innovazione. Dall’interesse all’approfondimento il passo è d’obbligo perché, accanto a un nuovo modello di sviluppo potenzialmente pervasivo come lo è la Robotica in tutte le sue declinazioni, non può non esserci un tempo per una riflessione.
Da qui, prendono forma le tre conferenze in programma.
“Robots 4 Health”, venerdì 12 ottobre, all’interno dell’Opening Conference
Se nella Robotica l’attenzione all’uomo è centrale, nella robotica medica lo è ancora di più. ICAROS (Centro Interdipartimentale di ricerca in chirurgia robotica) dell’Ateneo Fridericiano, diretto dal professor Siciliano, è il luogo delle sinergie tra pratica clinica e chirurgica e la ricerca sulle nuove tecnologie per la chirurgia assistita da computer e robot.
Nei laboratori di Icaros tre sono i progetti sulla robotica chirurgica e di assistenza, tra cui Musha che mira a mettere in campo un dispositivo chirurgico a tre dita di 2.5 cm per gli interventi minimamente invasivi, nonché mani robotiche e protesi antropomorfe.
L’interesse sociale della robotica medica non potrebbe non essere alto quando si riesce a restituire al paziente una funzionalità perduta per sempre. È il caso del team di ricerca del SIRS Lab, (Siena Robotics and Systems Lab), diretto dal professor Domenico Prattichizzo, che ha messo a punto un dispositivo indossabile, chiamato il “sesto dito” robotico, studiato e impiegato per la compensazione delle funzionalità della mano nei pazienti colpiti da ictus in stato cronico.
Altro tassello di sensibile interesse sociale è quello dello screening e dell’intervento precoce. A questo tema si dedica da anni Alberto Arezzo, professore presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino, affiancandosi a ingegneri e fisici per la realizzazione di generazioni future di strumenti per la diagnostica e il trattamento chirurgico delle neoplasie del colon-retto.
“Drones beyond the hobby”, sabato 13 Ottobre alle 15.00, sala Aurelia
Ampio è lo spazio dedicato alla robotica aerea con diversi prototipi di droni di nuova generazione e la conferenza. Limitati a funzionare come una videocamera volante, i droni si sono rapidamente trasformati in sofisticati quadricotteri con arti incorporati con l’obiettivo di rendere l’ispezione e la manutenzione di grandi strutture industriali e non, un’operazione senza rischi per l’uomo.
Saranno presenti Anibal Ollero che con il gruppo di ricerca CATEC, tra i più importanti in Europa per lo sviluppo di tecnologie per droni, è stato insignito del premio “Innovation Radar Prize” per Aeroarms.
Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, ha previsto lo sviluppo di droni per ispezioni industriali che consentono all’operatore di vedere l’area d’interesse ma anche intervenire grazie alle capacità sensoriali tattili.
Lorenzo Marconi, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, che è stato coordinatore del progetto SHERPA per la realizzazione di un sistema a servizio dei soccorritori basato sull’uso di droni che localizzano i dispersi in valanga, e che oggi è responsabile di Airborne, un’estensione del progetto precedente che porta avanti il duplice obiettivo di migliorare il prototipo di Sherpa per renderlo industrialmente realizzabile in serie e creare una rete di servizi di soccorso basata su questa nuova tecnologia.
Juha Roning e Vincenzo Lippiello, rispettivamente Università di Oulu e Napoli Federico II, che con il progetto Hyflyers svilupperanno il primo robot dalla mobilità ibrida, aria e terra, con cui raggiungere siti dove nessun altro robot può accedere riducendo anche l’esposizione del lavoratore alle condizioni di lavoro che presentano rischi.
“Robots: with, within and among us”, domenica 14 ottobre alle 10.30, sala Aurelia
Per guardare e dialogare sullo stato dell’arte della robotica in Europa, America, Asia, oggi e domani. I robot come collaboratori negli spazi di lavoro, come dispositivi indossabili per riacquisire abilità perdute, nelle operazioni di salvataggio, nelle sale operatorie, nello spazio, nelle case, tanti sono gli ambiti di applicazione e diversi i pregiudizi e la disinformazione che circola in parallelo.
Interverranno Andrea Bonarini, Politecnico di Milano, con la sua ricerca nel campo della Human-Robot Interaction in particolare dei Robogames, robot autonomi in veste di giocatori e dei Theatrebot, robot-attori.
Daniele Nardi, Sapienza Università di Roma, con il sogno di Robot World Cup Initiative Robocup che è quello di costruire una squadra di robot umanoidi completamente autonomi in grado di battere la squadra campione del mondo (FIFA).
Giancarlo Ferrigno, Politecnico di Milano, con i progetti di ricerca europea sulla chirurgia robotica, come Eden2020 per lo sviluppo di standard di riferimento per la diagnosi in una sola seduta e il trattamento minimamente invasivo in neurochirurgia e SMARTsurg un sistema avanzato per la robotica di assistenza attraverso strumenti chirurgici antropomorfi, un esoscheletro di mano indossabile con retroazione tattile per controllare gli strumenti chirurgici, occhiali intelligenti da indossare per la realtà aumentata e ricostruzione 3D del campo operatorio.
Via: Maker Faire Rome 2018 - Facebook: Maker Faire Rome - Twitter: @MakerFaireRome #MFR18
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