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Facebook non è più "gratuito"

Facebook rinuncia a definirsi un servizio gratuito per non violare le normative europee in materia di dati personali.
Facebook non è più
Facebook rinuncia a definirsi un servizio gratuito per non violare le normative europee in materia di dati personali.
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L'azienda guidata da Mark Zuckerberg ha silenziosamente cambiato lo slogan presente all'interno della sua home page fin dai primi anni di vita della piattaforma. Il classico "It’s free and always will be" è stato sostituto con "It's quick and easy".

La modifica sembra essere stata eseguita tra il 6 ed il 7 agosto, come è possibile notare tramite le pagine della Way Back Machine:

Facebook

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Facebook non ha rilasciato dichiarazioni in merito a tale cambiamento, ma è plausibile che la società abbia semplicemente deciso di adattarsi ad una direttiva europea entrata in vigore a maggio. Questa legge equipara lo scambio dei dati, che l'utente accetta quando si iscrive a Facebook, ad una forma di pagamento.

Molto probabilmente questa modifica è stata eseguita per evitare possibili azioni legali. Uno dei principali sostenitori di tale ipotesi è José Antonio Castillo, avvocato e digital law expert, che intervistato dalla redazione di Business Insider ha dichiarato:

Facebook non è gratuito né lo è mai stato. La valuta di Facebook sono i dati personali degli utenti. La piattaforma non è mai stata gratuita, perché i dati [degli utenti] valgono molti soldi.

Lo slogan originale della home page di Facebook era inoltre in pieno contrasto con i termini di servizio dell'azienda, infatti all'interno della Platform Policy, sezione 7 clausola 11, è possibile leggere: "Non si garantisce che la piattaforma sarà sempre gratuita".

Facebook è stata da sempre una delle promotrici del business model basato sullo scambio dei dati e la vendita di ads. Di recente anche Nick Clegg, Head of Global Policy and Communications, ha lodato il modello di finanziamento adottato dalla compagnia:

Facebook è gratuito ed è per tutti. Alcune aziende tech guadagnano vendendo hardware costoso o servizi in abbonamento, o entrambi, ai consumatori dei paesi più ricchi e sviluppati. Si propongono come un "club esclusivo" disponibile solo per aspiranti consumatori che dispongono dei mezzi per acquistare hardware e servizi di valore elevato.

Tale dichiarazione non è altro che una velata risposta alle critiche di Apple e del suo CEO Tim Cook. Infatti da quando è scoppiato lo scandalo di Cambridge Analytica l'azienda di Cupertino non ha mai risparmiato aspre critiche a Facebook, iniziando una vera e propria "guerra fredda" tra aziende.

Via Business Insider

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